Autorizzazione Integrata Ambientale: AIA


Domande frequenti


1. QUALI NORMATIVE REGOLANO LE EMISSIONI DI INQUINANTI NELL’AMBIENTE DA PARTE DELLE ATTIVITÀ INDUSTRIALI (DIRETTIVE IPCC E IED)?

Nel 1996 la Comunità Europea emanava la direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento, successivamente abrogata dalla direttiva 2008/1/CE , nota come direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control). La direttiva IPPC prevedeva un approccio innovativo per la riduzione degli impatti ambientali delle attività industriali, con la graduale applicazione di un insieme di soluzioni tecniche (impiantistiche, gestionali e di controllo) presenti sul mercato, al fine di evitare, o qualora non fosse possibile, di ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua, nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti.
A completare il quadro normativo in materia di emissioni industriali, nel 2010 veniva emanata la direttiva 2010/75/UE , anche conosciuta come direttiva IED (Industrial Emission Directive). La direttiva IED, tuttora vigente, estende l’ambito d’applicazione della precedente normativa IPPC, abrogata a partire dal 7 gennaio 2014, e si sostituisce alla Direttiva 2001/80/CE relativa ai limiti delle emissioni di particolari inquinanti emessi dagli impianti di combustione, anch’essa abrogata a partire dal 1 gennaio 2016.
E' attualmente in corso il processo di revisione delle Direttiva IED, in coerenza con gli obiettivi indicati dal Green Deal europeo per il contrasto all'inquinamento da grandi impianti industriali, al fine di proseguire più celermente verso l'obiettivo di inquinamento zero al 2050 e supportare le politiche in materia di clima, energia ed economia circolare. Ad Aprile 2022 la Commissione Europea ha presentato, a conclusione di una specifica valutazione di impatto della Direttiva IED, la proposta di revisione della direttiva, in cui sono stati individuati alcuni aspetti ritenuti strategici per guidare lo sviluppo agroindustriale nel prossimo futuro.
Il 16 Marzo 2023, il Consiglio Europeo ha adottato la sua posizione sulla proposta di revisione della direttiva (orientamento generale), apportando alcune modifiche alla proposta della Commissione. Si prevede che il Parlamento UE terminerà l'esame del testo a maggio, consentendo l'avvio del confronto tra le istituzioni comunitarie per completare e adottare la Direttiva, verosimilmente alla fine del 2023.


2. CHE COS’È L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA)?

La normativa sull’IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) subordina l’attività degli impianti industriali che presentano un elevato potenziale di inquinamento ad una particolare autorizzazione denominata “Autorizzazione Integrata Ambientale” – AIA che racchiude in un unico atto amministrativo il permesso a rilasciare inquinanti in aria, acqua, suolo e che viene rilasciata solo previo rispetto di precise norme e standard.
L’attuale provvedimento nazionale di riferimento è rappresentato dal Titolo III-bis della Parte II del D.lgs. 152/2006 (parte relativa alla disciplina VIA, VAS, IPPC).
Con il recepimento in Italia della direttiva 2010/75/EU (direttiva IED), attraverso l’emanazione del D.lgs. n. 46 del 4 marzo 2014 , sono state introdotte modifiche e integrazioni alla normativa in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale contenuta nel Dlgs 152/2006.
Tra le principali novità:
• l'estensione del campo di applicazione per le attività IPPC;
• un approccio integrato sia nel coordinamento tra i vari soggetti sia nella valutazione dei diversi aspetti ambientali per limitare il trasferimento dell’inquinamento da un comparto all’altro;
• la progressiva adozione delle migliori tecniche disponibili (BAT - Best Available Technique o MTD - Migliori tecniche disponibili) in fase di progettazione, gestione, manutenzione e dismissione dei processi industriali;
• il coinvolgimento del gestore dell’impianto, quale soggetto attivo e propositivo;
• la trasparenza del procedimento amministrativo e il coinvolgimento del pubblico e di tutti i portatori di interessi;
• l'introduzione di sanzioni amministrative e penali differenziate in base alle diverse tipologie di violazione.
• la messa a punto di un piano di monitoraggio da parte dell’azienda che copra tutta la validità dell’Autorizzazione;
• la frequenza delle ispezioni ambientali regolata sulla valutazione del rischio ambientale;
• la pubblicizzazione dei risultati dei controlli e dei monitoraggi.
• il superamento del concetto di rinnovo a favore di quello di "riesame con valenza di rinnovo" che è disposto dalla Autorità Competente entro 4 anni dalla pubblicazione delle BAT Conclusion oppure in assenza di modifiche sostanziali o riesami dell'AIA, entro 10 anni dall'entrata in vigore dell'AIA in essere (tale termine diviene pari a 12 anni nel caso in cui l'installazione sia certificata ISO 14000 e pari a 16 anni nel caso sia registrata EMAS). Il gestore ha comunque l'obbligo di comunicare le modifiche alle attività dell’impianto, che potrebbero avere come conseguenza l'emissione di una nuova AIA o di un riesame di quella in essere da parte della Autorità Competente.

Tutte le informazioni relative alle procedure AIA sono disponibili sul Portale Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE): https://va.mite.gov.it/it-IT/Comunicazione/Cittadino


3. QUALI CATEGORIE INDUSTRIALI RIENTRANO NELLA PROCEDURA AIA?

Nel Testo Unico Ambientale, D.Lgs 152/06 e s.m.i., sono individuate le seguenti categorie industriali o IPPC soggette ad AIA:
- attività energetiche;
- produzione e trasformazione di metalli;
- industria dei prodotti minerari;
- Impianti chimici;
- gestione dei rifiuti;
- altre attività (es. cartiere, allevamenti, macelli, industrie alimentari, concerie…).
Le categorie IPPC sono state aggiornate dal D. Lgs. 46/2014 . All’interno di tali categorie, poi, l’assoggettabilità o meno ad Autorizzazione Integrata Ambientale può dipendere dal superamento di determinate soglie (es. di produzione, di utilizzo materie prime, ecc.) definite dalla stessa normativa.


4. QUALI SONO LE AUTORITÀ COMPETENTI AL RILASCIO DELLE AIA?

La competenza AIA può essere statale o regionale, a seconda della categoria di attività considerata.
Le categorie di attività soggette ad AIA di competenza regionale/provinciale sono dettagliatamente indicate nell'allegato VIII alla Parte Seconda del Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/06 e s.m.i.)
Le categorie di attività soggette ad AIA di competenza statale sono dettagliatamente indicate nell'allegato XII alla Parte Seconda sempre del Testo Unico Ambientale.
In sede statale, l’Autorità Competente per il rilascio dell’AIA è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), per il tramite della Direzione Generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo (CrESS).


5. I CITTADINI VENGONO CONSULTATI DURANTE IL PROCESSO DI RILASCIO DELLE AIA DA PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI COMPETENTI?

La procedura di rilascio delle AIA prevede esplicitamente la consultazione diretta del pubblico.
Per le AIA di competenza statale, il processo partecipativo di consultazione del pubblico si svolge tramite il Portale VIA – VAS – AIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE): https://va.mite.gov.it/it-IT
Entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sul Portale VIA – VAS – AIA dell’istanza di autorizzazione o delle informazioni ritenute necessarie dal gestore ai fini del riesame disposto d’ufficio, i soggetti interessati possono presentare all’Autorità Competente, ai sensi dell'articolo 29-quater, comma 4 del D.lgs. 152/06, osservazioni sulla domanda, in forma scritta, secondo le modalità indicate nelle sezioni Invio Osservazioni (https://va.mite.gov.it/it-IT/ps/Procedure/InvioOsservazioni) e Spazio per il cittadino (https://va.mite.gov.it/it-IT/Comunicazione/Cittadino).
Per le AIA di competenza regionale, si rimanda ai siti AIA delle singole regioni: https://va.mite.gov.it/it-IT/Collegamenti/AIAregionali


6. CHI GARANTISCE CHE LE ATTIVITÀ INDUSTRIALI SOGGETTE AD AIA RISPETTINO LE PRESCRIZIONI IMPOSTE?

Gli enti responsabili degli accertamenti del rispetto delle prescrizioni contenute nelle AIA (Autorità di controllo) sono:
- ISPRA per le installazioni di competenza statale;
- l'autorità competente, che si avvale delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente, per le altre installazioni.

I gestori delle autorizzazioni soggette ad AIA hanno l'obbligo di effettuare i controlli delle emissioni secondo le modalità e le frequenze stabilite nel piano di monitoraggio e controllo previsto dall'AIA stessa, nonchè di trasmettere i dati del monitoraggio all'autorità competente e ai Comuni interessati.

ISPRA, in qualità di autorità di controllo di tutte le AIA di competenza statale, con frequenza almeno annuale produce un rapporto relativo alle verifiche effettuate in relazione all'applicazione delle condizioni prescritte in ciascuna AIA di competenza statale, disponibile a questo link: https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/controlli-e-ispezioni-ambientali/istruttorie-aia/relazioni-ispra-sui-controlli-aia
Ferme restando le diverse competenze in materia di applicazione di sanzioni amministrative e penali, in caso di violazione delle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, su proposta di ISPRA e in funzione della gravità delle infrazioni il MASE può:
• diffidare il Gestore a ripristinare l’ottemperanza entro un termine;
• sospendere l’esercizio;
• revocare l’AIA e chiudere l’installazione.
Inoltre, ferme restando le diverse competenze in materia di danno ambientale, in caso di incidenti o imprevisti il MASE, anche su proposta di ISPRA, può diffidare il Gestore ad attuare specifiche misure complementari.
Comunque, in ogni momento, anche su proposta di altre amministrazioni, il MASE può disporre il riesame parziale dell’AIA rilasciata in relazione a specifiche criticità o nuovi elementi istruttori acquisiti, inoltre, entro 4 anni dall’emanazione delle Conclusioni sulle BAT comunitarie pertinenti all’attività principale dell’installazione (o comunque entro i termini fissati dall’art. 29-octies, comma 3, 8 o 9, del D.Lgs. 152/06), il MASE deve concludere il riesame dell’AIA, con valenza di rinnovo, complessivo per l’intera installazione.


7. QUALI INSTALLAZIONI INDUSTRIALI SOGGETTE AD AIA SONO PRESENTI NEL MIO TERRITORIO?

Per le AIA di competenza statale, è possibile effettuare una ricerca territoriale delle installazioni presenti per regione/provincia/comune o area marina sul Portale VIA – VAS – AIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), al seguente indirizzo: https://va.mite.gov.it/it-IT/Ricerca/AIA
Per le AIA di competenza regionale, è possibile consultare le pagine dedicate delle seguenti regioni, elencate al seguente indirizzo: https://va.mite.gov.it/it-IT/Collegamenti/AIAregionali


8. COME POSSO AVERE INFORMAZIONI SUI RISCHI CONNESSI ALLE INSTALLAZIONI SOGGETTE AD AIA ATTIVE NEL MIO TERRITORIO?

Per ciascuna installazione AIA, tramite il presente portale, è possibile accedere alla seguente documentazione:
• Documentazione/procedimenti AIA
• AIA vigente
• Ultimo rapporto annuale di esercizio
• Ultimo rapporto di visita ispettiva
• Eventuali diffide ai sensi dell'art. 29-decies del D.lgs. 152/06
• Emissioni annuali dichiarate per il Registro Europeo delle emissioni
• Eventuale stabilimento SEVESO soggetto agli obblighi del D.lgs. 105/15
• Dati ambientali regionali
Inoltre, tutte le informazioni relative agli impianti AIA sono accessibili tramite:
• Per le AIA di competenza statale, il Portale VIA – VAS – AIA del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), al seguente indirizzo: https://va.mite.gov.it/it-IT/Ricerca/AIA
• Per le AIA di competenza regionale, è possibile consultare le pagine dedicate delle seguenti regioni, elencate al seguente indirizzo: https://va.mite.gov.it/it-IT/Collegamenti/AIAregionali


GLOSSARIO

AIA = Autorizzazione integrata ambientale, ovvero autorizzazione all’esercizio di un’installazione industriale che viene rilasciata solo previo rispetto di precise norme e standard ambientali.

IPCC = Integrated Pollution Prevention and Control, Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento, successivamente abrogata dalla direttiva 2008/1/CE.

IED = Industrial Emission Directive, Direttiva 2010/75/UE che estende l’ambito d’applicazione della precedente normativa IPPC, abrogata a partire dal 7 gennaio 2014, e si sostituisce alla Direttiva 2001/80/CE relativa ai limiti delle emissioni di particolari inquinanti emessi dagli impianti di combustione, anch’essa abrogata a partire dal 1 gennaio 2016.

BAT = Best Available Technique, le migliori tecniche disponibili in fase di progettazione, gestione, manutenzione e dismissione dei processi industriali.

MTD = Migliori tecniche disponibili, vedi BAT.

BREFs = BAT Reference documents, rapporti che riportano le BAT e rappresentano un quadro dettagliato dei processi industriali impiegati nei settori indicati dalla Direttiva IED. I BREFs possono essere scaricati dal sito dell’European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau.